La Parola in-canto e immagini
Il percorso vuole presentare la ricchezza culturale del corpus degli Antifonari della Cattedrale di Bergamo, che è stato prodotto a fine Quattrocento, per l’ufficiatura quotidiana del Capitolo canonicale.
E’ articolato in cinque sezioni e vuole inquadrare le peculiarità della produzione manoscritta dei libri corali nel contesto di riferimento, partendo dalla centralità del culto nell’ecclesia medievale cittadina, intendendo con questo termine, l’intera comunità cristiana bergamasca. Propone degli approfondimenti, rispettivamente sulla miniatura e il canto gregoriano e si conclude con la presentazione del lavoro di restauro su questi libri corali che, oltre ad aver stimolato una rinnovata fase di studi su questi preziosi manufatti, ha posto rimedio alle travagliate vicende conservative degli stessi, riconsegnandoli alla pubblica consultazione.
La preziosità oggettiva di questi manufatti va di pari passo con la qualità musicale del canto gregoriano che essi custodiscono. Questi antichi codici concentrano un’esperienza umana ed artistica che ha una densità capace di passare attraverso i secoli e di parlare all’uomo di ieri, come a quello di oggi, attraverso tutti i suoi sensi. Si tratta infatti di libri in cui il testo sacro è declinato in poesia, pittura e musica.
Sono libri liturgici, che hanno una particolare capacità nel condurre in alto lo spirito di chi ha la possibilità di fruirli. La loro declarazione in musica, mette in comunione l’assemblea liturgica con l’assemblea celeste degli Angeli e dei Santi.…proprio quei Santi miniati da Jacopo de Balsemo, che introducono l’antifona: “Durante la dedicazione del tempio, il popolo cantava le lodi e nelle loro bocche risuonava una dolce melodia” (Corale n. 3, già Cap. C).
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