Tesi – Elena Villa
I corali dell’Archivio Storico Diocesano di Bergamo (secoli XV-XVI)
Autore
Elena Villa, nata a Giussano (MB) nel 1984, dopo il diploma scientifico ha conseguito nel 2008 la Laurea Triennale in Scienze Storiche presso l’Università degli Studi di Milano.
Nel 2009 ha pubblicato “Il paese ritrovato. Storia di Bovisio Masciago dal 1850 al 1950” per il Comune di Bovisio Masciago (MB).
Dal 2008 al 2012 ha collaborato con Gruhner+Jahr Mondadori come redattrice per la rivista “Focus Storia”. Dal 2009 al 2014 ha lavorato come Bibliotecaria e Responsabile del patrimonio librario presso la Biblioteca Carrobiolo di Monza.
Ha ottenuto l’abilitazione alla catalogazione in SBN presso l’Ufficio Beni culturali ecclesiastici della CEI di Roma e conseguito un Master in Marketing dei Beni culturali e del territorio. Presso lo Studium Generale Marcianum di Venezia ha frequentato il corso “Le biblioteche e gli archivi storici come strumenti per la didattica” . Ha proseguito la formazione professionale con i corsi di aggiornamento di Regione Lombardia riguardanti l’identificazione dei testi latini medievali, la scrittura gotica, il censimento e la catalogazione degli incunaboli, la catalogazione del libro antico.
Nel 2016 consegue la Laurea Magistrale in Scienze storiche a indirizzo archivistico, bibliografico, documentario presso l’Università degli Studi di Milano con la tesi di codicologia “I corali dell’Archivio Storico Diocesano di Bergamo (secoli XV-XVI), relatrice prof.ssa Marta Mangini, correlatrice prof.ssa Marta Calleri.
Abstract
La tesi fornisce la descrizione codicologica di ventiquattro corali (secc. XV-XVI) conservati presso l’Archivio Storico diocesano di Bergamo, contestualizzandone la produzione e la fruizione dal punto di vista storico e artistico. Emerge dal lavoro di analisi la peculiarità dell’arco cronologico preso in esame per lo sviluppo storico-artistico della città di Bergamo: i corali rispecchiano infatti l’evoluzione in corso nella sensibilità artistica degli artigiani italiani e bergamaschi nel passaggio tra il tardo-gotico e il Rinascimento. Agli estremi di questa parabola si collocano i Maestri Jacopo da Balsemo e l’Anonimo autore dell’Innario di S. Grata. La ricerca ripercorre la storia delle istituzioni di produzione e fruizione dei corali, in particolare la cattedrale di S. Alessandro e la sua schola, e le vicende archivistiche attraverso i passaggi di proprietà del materiale nei secoli. Sono analizzati poi il contesto di produzione -la Bergamo della fine del Quattrocento- e le caratteristiche stilistiche dei miniatori che hanno operato sui corali. L’esame minuzioso dei materiali ha fornito i dati relativi agli aspetti materiali dei volumi: supporti, tecniche, legature, grafie, strumenti, dispositivi per la fruizione; essi hanno consentito di rilevare soprattutto la duratura continuità d’uso dei corali e il loro stretto legame con il territorio bergamasco. I dati sono riportati in schede codicologiche redatte secondo i criteri suggeriti dalla bibliografia di settore.
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