Tesi – Luca Scarpellini

Villa Mapelli Mozzi. Conoscenze complesse per la conservazione programmata. La cappella di famiglia e la corte rustica

Autore

Luca Scarpellini nasce a Gardone Val Trompia (Bs) nel 1991. Residente in provincia di Bergamo, ha frequentato il Collegio Vescovile Sant’Alessandro di Bergamo ottenendo il diploma di Maturità Scientifica nel 2010. Nello stesso hanno si iscrive al corso di Laurea Triennale in Architettura Ambientale, presso il Politecnico di Milano, conseguendo la laurea nel Luglio 2014, discutendo una tesi connessa al tema della Conservazione intitolata “Villa Mapelli Mozzi – Conoscenze complesse per la manutenzione programmata: la cappella di famiglia e la corte rustica” avendo come relatore la Prof.ssa Arch. Lucia Aliverti, docente del Politecnico di Milano, e la Prof.ssa Arch. Barbara Scala, dell’Università degli Studi di Brescia. Nell’Ottobre del 2014 è stato ammesso alla Corso di Laurea Specialistica in Architettura, presso il Politecnico di Milano, con indirizzo “Progettazione Tecnologica e Ambientale”.

Abstract

Il complesso di Villa Mapelli Mozzi, situato nel comune di Ponte S. Pietro (Bg) nella località di Locate Bergamasco, è la storica dimora della famiglia Mapelli Mozzi, nata dalla fusione di due famiglie molto importanti nel panorama storico-politico della città di Bergamo. Progettata nel 1773 da un anonimo architetto, probabilmente discepolo di Giuseppe Piermarini, essa ha ispirato la più famosa Villa Reale di Monza. L’importanza storica di questa villa signorile e della famiglia che tuttora l’abita, unitamente ai segni del tempo riscontrabili in molti suoi spazi, hanno accresciuto il desiderio di promuovere alla cittadinanza questa villa dimenticata. Tutto ciò attraverso l’analisi ed il confronto delle patologie di degrado  riscontrabili sia nella cappella di famiglia che nella corte rustica (originariamente adibita a residenza dei mezzadri che lavoravano presso la locale azienda agricola) ed alla successiva pianificazione su scala mensile e/o annuale di interventi manutentivi più o meno invasivi e dispendiosi, dal punto di vista economico, a seconda della gravità delle diverse patologie. La scelta di analizzare la cappella e la corte è scaturita dal volere confrontare due luoghi che, per funzione e localizzazione, hanno ricevuto una differente manutenzione nel corso del tempo, come testimonia un primo restauro della cappella effettuato a metà degli anni ’80 del Novecento da parte di Vincenzo Villa, noto restauratore bergamasco. Oltre alla componente architettonica, squisitamente tecnica, è stata effettuata un’analisi a supporto e conferma dell’importanza del complesso di Villa Mapelli Mozzi, riguardante la storia del manufatto edilizio e della sua famiglia, oltre ad un excursus riguardante la storia del comune di Ponte S. Pietro. Nell’approfondimento di questa parte è risultata utile la consultazione dell’inedito archivio dell’architetto Elia Fornoni depositato preso l’Archivio Storico Diocesano della Diocesi di Bergamo, in modo particolare il suo manoscritto “Dizionario odeporico” e la raccolta “Pittori forestieri, che hanno opere in Bergamo”. Questo elaborato ha permesso la riscoperta di Villa Mapelli Mozzi, vista in un’ottica di rivalutazione e promozione anche in previsione di appuntamenti internazionali importanti come Expo 2015.

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